domenica 17 gennaio 2010

ASSIGNMENT6: chi continua e chi finisce...

Questo corso è stato veramente interessante, così diverso dagli altri e così “moderno”. E’ giusto usare correttamente la tecnologia a scopo didattico e dare un senso al suo progresso, senza abusarne e evitando fini meno leciti.
Sono riuscita a fare tutti gli assignment da sola, cosa che non avrei mai sperato, questo grazie alle ottime capacità di chi ci ha guidato, senza darci scadenze e con una grande disponibiltà.
Soprattutto è un corso che ci lascia un bagaglio di informazioni che sicuramente ci serviranno nel futuro e ci permetteranno di comunicare attraverso questi blog. Ma non solo, ho appreso nuovi modi di navigare su internet, che diventa un utile mezzo di studio, di ricerca e di svago, ho appreso il significato di termini che non conoscevo, ho imparato creare una pagina tutta mia!!!
Secondo me i corsi universitari dovrebbero essere affidati di più a questo mezzo e portare così una ventata d’aria nuova per studiare con più interesse e motivazione.
Insomma a me è piaciuto e proporrei a qualche altro professore di pensare a questa nuova possibilità.
Saluti, a presto!!!!

domenica 3 gennaio 2010

Assignment 5: Open Educational Resource

Dopo aver letto le esperienze sulle OER, ho pensato a mio fratello che ha imparato a suonare la chitarra su YouTube e utilizzando altri corsi online. Sta imparando veramente bene anche se ogni tanto integra con un maestro in carne ed ossa.
Credo che i due metodi siano complementari: utilissimo il confronto diretto con una persona esperta che ti corregge immediatamente, utilissimo poter accedere in qualsiasi momento libero ai corsi online, gratuiti e ugualmente validi.
Purtoppo non so se i tempi sono abbastanza maturi: non tutti sono disposti a condividere su internet il proprio sapere (ma allora a che serve sapere se non a elargirlo ad altre persone?), non tutti i docenti accettano che gli studenti abbiano un’ altra fonte di apprendimento oltre la loro.
La mia esperienza personale al riguardo è molto recente, infatti ho iniziato questo tipo di “studio” con le sue lezioni ed i suoi interventi, lo trovo molto utile e mi permette di risparmiare tempo senza dovermi spostare con il treno!! Alla fine se devo dire qualcosa posso farlo da queste pagine.

domenica 27 dicembre 2009

La leggenda della Befana





La Befana è una vecchia brutta e gobba, con il naso adunco e il mento aguzzo, vestita di stracci e coperta di fuliggine, perchè entra nelle case attraverso la cappa del camino.

Infatti la notte tra il 5 e il 6 gennaio, mentre tutti dormono infila doni e dolcetti nelle calze dei bambini appese al caminetto.

Ai bambini buoni lascia caramelle e dolcetti, a quelli cattivi lascia pezzi di carbone.

La leggenda narra così:

una sera di un inverno freddissimo, bussarono alla porticina della casa della Befana tre personaggi elegantemente vestiti: erano i Re Magi che, da molto lontano, si erano messi in cammino per rendere omaggio al bambino Gesù.

Le chiesero dov’era la strada per Betlemme e la vecchietta indicò loro il cammino ma, nonostante le loro insistenze lei non si unì a loro perché aveva troppe faccende da sbrigare.

Dopo che i Re Magi se ne furono andati sentì che aveva sbagliato a rifiutare il loro invito e decise di raggiungerli.

Uscì a cercarli ma non riusciva a trovarli.

Così bussò ad ogni porta lasciando un dono ad ogni bambino nella speranza che uno di loro fosse Gesù.

Così, da allora ha continuato per millenni, nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio a cavallo della sua scopa…

sabato 12 dicembre 2009

Saper ascoltare...

Quando si parla di comunicazione si pensa che la cosa più importante sia sapersi esprimere. Ma non è così. L'arte più sottile e preziosa è saper ascoltare.
Ascoltare non significa solamente udire, ma capire ciò che la persona che abbiamo davanti ci vuole comunicare.
Secondo me come prima cosa, per imparare ad ascoltare, dobbiamo ascoltare noi stessi e le nostre esigenze, anche se non è cosa facile. Infatti se non ascoltiamo i nostri sentimenti, le nostre sensazioni, finiremo con il mentire a noi stessi, passando tutta la vita a immaginare un "sè" immaginario, che di conseguenza cerchiamo di imporre al prossimo.
Se noi mentiamo a noi stessi e gli altri a se stessi, anche le comunicazioni e i dialoghi che si vengono a creare sono "finti", per cui avremo una società nella quale nessuno capisce realmente nessuno.
Ascoltare vuol dire mettersi nei panni degli altri, capire le cose dal loro punto di vista. Ma si tratta anche di percepire ciò che forse una persona non aveva intenzione di dirci, ma involontariamente "trasmette" con il suo stile, il suo comportamento, il suo modo di esprimersi.
In un dialogo è importante saper ascoltare anche il tono di voce che ci dà molte informazioni sulle sensazioni che quella persona sta cercando di trasmetterci: rabbia, tristezza, gioia, felicità... e questo ci permette di capire come comportarci di conseguenza.
Potrebbe succedere, che chi parla, sentendosi ascoltato, tenterà di migliorare la comunicazione sia nella qualità che nella quantità a tutto vantaggio della ricchezza delle informazioni, del senso di sicurezza, della fiducia e dell'onestà. Questo è importante in qualsiasi tipo di rapporto, da quello del genitore figlio, a quello lavorativo (ad esempio nel rapporto paziente dottore), da quello tra due fidanzati, a quello tra due amici.
"Ascoltare" deve diventare una routine, per vivere meglio con noi stessi e con gli altri, soltanto così diminuiranno le incomprensioni, i litigi, i fraintendimenti.
Oggi poche persone ascoltano realmente, il mondo moderno si basa soprattutto sulla forma e guarda poco alla sostanza. Soprattutto noi ragazzi, guardiamo all'apparenza costruendo intorno a noi un mondo ricco di menzogne, questo anche a cusa dei mille modelli televisivi che ogni giorno ci propongono, così non capiamo più la differenza tra "reale" (mondo in cui viviamo noi) e "immaginario"(dove vivono quei modelli televisivi sempre felici e senza problemi).
Così si "creano" delle "mandrie" che non hanno alcun pensiero su certi argomenti e prendono posizione soltanto perchè fa più comodo pensarla così piuttosto che in un altro modo. Per questo dobbiamo cercare di ascolatare di più il prossimo, capirlo, creando poi pensieri, opinioni. In questo modo potremmo vivere tutti più tranquilli e sereni, senza stress!!
Con questo non voglio dire che non dobbiamo più pensare alla nostra immagine, assolutamente, solo che ci vorrebbero le giuste misure.
Quando le persone parlano, ascolta totalmente. La maggior parte della gente non ascolta mai.
Ernest Hemingway


sabato 5 dicembre 2009

Profumo di Natale....


Siamo già a dicembre!!! Questi ultimi tre mesi sono passati in una "schippettata". E' arrivato il freddo, il tempo d mettersi i guanti, la sciarpa e il cappello. Ma soprattutto si respira ovunque "aria" di Natale!!!
Questa atmosfera mi piace tantissimo: città illuminate, decorazioni nelle case, bambini che aspettano l'arrivo di Babbo Natale.
Tutto questo mi mette allegria e voglia di stare con la propria famiglia e i propri amici!!!
Il Natale è una festa nata per festeggiare la nascita di Gesù anche se adesso è considerata prevalentemente una festa in cui ci si scambiano doni e in cui si è tutti più buoni: questa definizione può essere confermata dal fatto che molte persone, anche se non credono in Gesù, festeggiano il Natale; da queste cose si può dire che il Natale è dentro ognuno di noi.

DeLiCiOuS

Sembrava difficile e invece ce l'ho fatta!! Ho inserito i siti che di solito "uso" più frequentemente e che in questo momento mi sono venuti in mente, poi via via ne aggiungerò altri!!! Mi sembra molto utile perchè riesco a trovare quello che mi occorre molto velocemente!!!
Il mio link è: http://delicious.com/simonabaroncelli

lunedì 30 novembre 2009

CHE MONDO SAREBBE SENZA AMICI?



Menomale che ci sono gli amici!!!Riescono a farti tornare il sorriso, a farti dimenticare, anche se magari per poco tempo, ciò che t rende triste. Ovviamente quelli sui quali puoi contare sono pochi, non più delle dita di una mano, ma senza i quali talvolta vi sentireste "vuoti". Sicuramente anche a voi sarà capitato di avere bisogno di un amico, per farvi distrarre da qualcosa, per confidargli qualcosa...Ecco ultimamente io ho bisogno di loro, ma non tanto della loro presenza in senso fisico o il fatto di sentirli sempre al telefono, ma ho bisogno di sapere che ci sono .
Non abbiamo bisogno dell'aiuto degli amici, quanto della certezza del loro aiuto.
Epicuro
In quasi tutte le culture l'amicizia viene intesa e percepita come rapporto alla pari basato sul rispetto, stima e disponibiltà reciproca.
Il tema dell'amicizia è al centro di innumerevoli opere d'arte, ed è oggetto di canzoni, testi letterari....
Che mondo sarebbe senza amici?